Da Firenze a Roma, attraversando la campagna Toscana e l’Umbria, itinerari affascinanti e gustosi nel cuore verde dell’Italia.
Disponibile anche per partenza e rientro a Firenze o Roma.
Un itinerario nel centro dell’Italia, che ci porterà fino alla Capitale attraversando antiche vie romane, meravigliose campagne toscane, dolci colline umbre e la valle del Tevere; scopriremo Borghi d’incanto, antiche tradizioni medioevali, spiritualità, sapori e colori di luoghi che parlano il linguaggio della bellezza.
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Cosa faremo:
Primo giorno – Firenze
All’arrivo a Firenze vi accompagneremo al vostro alloggio per poi condurvi fra le vie di una delle città più affascinanti del mondo; considerata “la culla del Rinascimento”, passeggeremo tra i quartieri, le piazze, i ponti, gli angoli nascosti, il lungarno, alla (ri)scoperta della sua bellezza.
Pernottamento.
Secondo giorno – Da Firenze ad Arezzo e Perugia
Prima di salutare la Toscana, visiteremo l’affascinante città di Arezzo: situata lungo la Via Cassia, si erge fiera sopra un colle all’incrocio fra quattro valli; da sempre conserva un ruolo di rilievo nella storia toscana e fu luogo di nascita di maestri come Piero della Francesca e Giorgio Vasari.
Da qualunque parte si inizi, si arriva sempre nella magnifica Piazza Grande, costeggiata su un lato dal Loggiato del Vasari e dal Palazzo della Fraternita dei Laici, con la Madonna della Misericordia di Bernardo Rossellino in una lunetta della facciata; questa piazza è famosa per essere stata il set cinematografico de “La vita è bella” di Roberto Benigni.
Nella parte alta della città svetta maestoso il Duomo di Arezzo, intitolato a San Donato; sorto su un’antica chiesa paleocristiana, è famoso per le bellissime vetrate: le sette finestre, capolavoro dell’arte vetraria, furono eseguite nel ‘500 dal maestro francese Guillaume de Marcillat.
Passeggiando sotto i portici del centro non è raro imbattersi nelle donne che preparano il pranzo all’aperto, lasciandoci un’impercettibile voglia di partecipare a quella festa per gustare piatti dal sapore antico.
Nel pomeriggio proseguiremo il viaggio scendendo verso l’Umbria, incontrando la piccola Cortona, cittadina descritta nel libro e nel film “Under the Tuscan Sun”, simbolo de “la bella vita” in Toscana. Le sue origini risalgono agli Etruschi e il cuore della città è la Piazza della Repubblica, con il Palazzo Comunale.
Costeggiando il Trasimeno, il più grande lago dell’Italia centrale, entreremo in Umbria, rinomata per i suoi piccoli e pittoreschi borghi medievali, ed arriveremo a Perugia, il capoluogo della Regione.
Pernottamento.
Terzo giorno – Perugia
E’ la più grande città dell’Umbria: mura etrusche, un delizioso centro storico medievale, meta per golosi ed amanti dell’arte; visiteremo la Perugia più conosciuta, circondata da due cinte murarie: una esterna, di età medievale, e la più antica, risalente all’epoca etrusca. Lungo il percorso attraverseremo la storia millenaria della città e dei suoi gioielli, spaziando dall’ingegneria idraulica etrusca del pozzo nel centro della città, ai monumenti di epoca medievale, senza dimenticare le opere d’arte della Galleria Nazionale dell’Umbria.
Nel Medioevo il centro storico di Perugia fu suddiviso in cinque rioni che si dipanano tra vicoli, saliscendi, passaggi sotterranei e scorci romantici; ogni rione è caratterizzato dalla presenza della relativa porta: Porta Eburneo, Sant’Angelo, Santa Susanna e Porta Sole. I musei, le chiese, i palazzi ed i monumenti antichi che rendono Perugia speciale sono disseminati in tutto il centro e percorrendo le sue stradine scopriremo infinite meraviglie.
Una delle caratteristiche di questo luogo è che, nonostante la sua fama, dovuta in particolar modo ad Umbria Jazz, rinomato festival musicale, ed alla fiera Eurochocolate, resta una città a misura d’uomo e può essere visitabile in una giornata. Imperdibile per gli amanti del cioccolato una visita al Museo Perugina.
Per la sera un’idea è cenare nei dintorni del capoluogo, ricchi di paesaggi con viste mozzafiato e di borghi incantevoli come Corciano o Bettona.
Pernottamento.
Quarto e quinto giorno – Borghi d’autore in Umbria, 2 giorni di intense emozioni
Per visitare i borghi medioevali umbri è necessario lasciarsi andare alle atmosfere di altri tempi, ai toni di colore ed ai sapori, seguire il piacere e non il tempo, lasciare l’occhio della camera immortalare angoli di pura magia e l’occhio dell’anima godersi tutto il resto.
Sulla Strada del Sagrantino, vino rosso che ha reso l’Umbria famosa in tutto il mondo degli appassionati di enologia, visiteremo uno dei borghi più belli dell’Umbria, noto per la festa medioevale “Mercato delle Gaite”, che celebra gli antichi mestieri della regione, con gli abiti e le usanze del tempo.
Bevagna, uno dei rari esempi di borgo situato in pianura, è circondata da mura perfettamente conservate; attraversando una delle 4 porte (Gaite) arriveremo sulla via principale, un’antica strada romana che divide in due il borgo, dove possiamo trovare ristorantini caratteristici per assaporare ricette tipiche del luogo come gli gnocchi al Sagrantino.
Il secondo borgo che incontreremo sarà…
Catalogato fra i 100 Borghi più belli d’Italia, Montefalco si trova in una incantevole posizione geografica che gli è valso il soprannome di “balcone dell’Umbria” per i numerosi belvedere da cui è possibile osservare paesaggi e panorami di pura bellezza.
Lungo le sue mura difensive, ancora visitabili, si trovano le porte di accesso al borgo: la porta di Federico II, quella di Sant’Agostino, la porta della Rocca, di Camiano e di San Leonardo, dove svettano la Chiesa di Santa Chiara e l’annesso convento; fu proprio la Santa a volere la costruzione della chiesa che porta il suo nome e le sue spoglie riposano oggi in un’urna d’argento tra le navate classiche ed austere della chiesa.
Ma Montefalco è anche vino… e che vino! Il Sagrantino di Montefalco è un vino pregiatissimo e ricca è la cucina che lo accompagna, dalla carne di agnello alla tagliata di Chianina, fino ai primi piatti cucinati con il vino, come gnocchi, pappardelle o riso alla montefalchese. Gli uliveti dei dintorni producono uno straordinario olio extravergine davvero pregiato e dal gusto intenso, tutto da assaporare: questo è il posto ideale per la nostra sosta pranzo con degustazione.
Proseguiamo il nostro tour passando per Foligno, la città della Quintana, dove fu stampata la prima edizione della Divina Commedia. Una breve passeggiata fino a Piazza della Repubblica per vedere la Basilica di San Feliciano, patrono della città, i bellissimi Palazzo Trinci e Palazzo Orfini ed infine il Campo dei Giochi, dove ogni giugno e settembre si tiene la famosa Giostra della Quintana, una rievocazione storica della giostra tenutasi il 10 febbraio 1613 per dirimere la questione se per un cavaliere fosse più onorabile “mantenere la grazia del principe o continuare a favorire la gentilissima e bellissima dama.”
L’ultima tappa del nostro itinerario odierno fra i borghi ci porterà a…
Un borgo incantevole con vicoli e scorci unici: il centro storico è un percorso sorprendente dove poter ammirare affacci panoramici, beni artistici e monumentali e vicoli silenziosi e romantici, i cui muri, dall’armonico insieme di bianco e rosè delle pietre del Monte Subasio, sprigionano secoli di storia e di fiori; sì, fiori! Perché Spello è famosissima per l’Infiorata del Corpus Domini che si tiene tra maggio e giugno; ogni anno le strade del borgo medioevale si trasformano in un meraviglioso, spettacolare, immenso tappeto di fiori lungo oltre 1,5 Km. Le vie del centro vengono decorate da quadri di arte sacra composti con petali di fiori, un evento unico per il turismo religioso che ha trasformato Spello nella “capitale dei fiori”.
Nel caso vogliate rimanere a cena in questo luogo meraviglioso, i piatti della cucina locale sono gli gnocchi di patate rosse di Colfiorito al ragù d’oca, l’insalata di raponzoli (ravanelli) ed i legumi, che a Spello la fanno da padroni, sulle bruschette con l’ottimo olio di Spello o nelle zuppe.
Rientro nella vicina Perugia.
Pernottamento.
La nostra seconda giornata fra i borghi umbri inizia da Spoleto, probabilmente la più romantica delle città umbre, intima e affascinante, ricca di tesori artistici che ne hanno fatto un piccolo gioiello collinare, reso ancor più bello dal “Festival dei Due Mondi di Spoleto”, uno degli eventi culturali estivi più importanti d’Europa.
Antica capitale dei duchi longobardi, Spoleto vi lascerà senza fiato grazie alla ricchezza del patrimonio storico-artistico cittadino, testimonianza delle più diverse epoche che la videro protagonista.
Fra tante bellezze, inizieremo la visita dalla maestosa Rocca Albornoziana, che domina la città; illustre testimonianza della presenza dei papi e dei governatori a Spoleto, la Rocca, circondata da un alto sistema di mura perimetrali alternate da sei torri squadrate, è il simbolo della città e si divide in due aree distinte: il Cortile d’onore, con il Museo nazionale del Ducato e uno spazio polivalente per mostre, concerti e convegni, ed il Cortile delle armi, con un teatro all’aperto.
Per chi non soffre di vertigini, saliremo sul Ponte delle Torri, che unisce la Rocca e il Monteluco; questo ponte è impressionante ed unico nel suo genere: lungo 230 metri e alto 82, pare sia stato eretto tra il Duecento ed il secolo successivo, dopo il saccheggio di Spoleto da parte del Barbarossa.
Proseguiremo il viaggio in direzione degli Appennini, verso i confini con le Marche, e visiteremo
Città natale di San Benedetto, è una perla incastonata fra le alture dei Monti Sibillini che ci accoglierà con uno scenario di impareggiabile bellezza, grazie ai suoi paesaggi. Tra il mese di maggio e luglio, i pascoli verdi delle zone di Norcia si tingono di sfumature bellissime, capaci di emozionare chiunque assista a questo spettacolo naturale che vede colorarsi il territorio di giallo ocra, rosso, viola, blu e bianco: è il risultato delle migliaia di fiori che crescono fra le piane, in particolare papaveri, genzianelle, narcisi, violette, asfodeli, trifogli, acetoselle e le lenticchie coltivate a Castelluccio. Questi legumi sono fra i prodotti tipici più apprezzati, assieme al prosciutto di Norcia, agli insaccati di cinghiale ed ai formaggi pecorini, senza dimenticare il famosissimo e pregiatissimo tartufo nero dal gusto unico e inconfondibile, conosciuto persino dagli antichi Greci e Romani, che lo consideravano il cibo degli dei.
A Norcia faremo quindi la nostra sosta in un agriturismo, per il pranzo con degustazione dei prodotti migliori del territorio.
A pochi chilometri da Norcia si trova Cascia, città natale di Santa Rita, considerato uno fra i luoghi religiosi principali dell’Umbria, che ogni anno accoglie pellegrini provenienti da ogni parte del mondo. Vedremo la Basilica Santuario ed il Monastero di Santa Rita, una struttura moderna in contrasto con lo stile gotico della chiesa di San Francesco, con il suo meraviglioso rosone, e della chiesa di Sant’Agostino, dove sono custoditi bellissimi esempi di affreschi della scuola umbra.
In serata rientro a Perugia e pernottamento.
Sesto giorno – Assisi e Santa Maria degli Angeli
L’ultima giornata umbra sarà dedicata ad Assisi; abbarbicata sul Monte Subasio, è uno dei luoghi spirituali più famosi al mondo, nota per essere la città natale di San Francesco e di Santa Rita. Bellissimo il borgo medioevale che la nostra guida vi mostrerà, subito dopo aver visitato il luogo più importante della città, la basilica di San Francesco, capolavoro assoluto dell’arte medioevale e patrimonio dell’Unesco.
La Basilica, formata da due chiese sovrapposte, una inferiore in stile romanico e una superiore in stile gotico, oltre ad essere uno dei più importanti monumenti medievali giunti fino a noi, è anche una importante testimonianza dell’arte italiana: conserva affreschi ed opere dei più grandi pittori del ‘300 come Giotto, Cimabue ed i Lorenzetti. Ci inoltreremo poi nel cuore di Assisi, in Piazza del Comune, dove il Tempio della Minerva di Assisi catturerà il vostro sguardo; un inno al mondo antico, il monumento, costruito durante il I secolo a.C., è perfettamente conservato ed oggi ospita la Chiesa di Santa Maria sopra Minerva. Alla fine della visita usciremo da Assisi per trasferirci al di fuori dalle antiche mura, a 4 chilometri dal centro, raggiungendo la Basilica di Santa Maria degli Angeli, che conserva al suo interno la Porziuncola, la chiesetta che fu concessa in uso dai Benedettini a San Francesco ed ai suoi primi compagni.
Non lontana dalla Porziuncola si trova la Cappella del Transito, dove morì Francesco il 3 ottobre del 1226; dalla Basilica si può accedere al famoso Roseto senza spine ed alla Cappella delle Rose, mentre nei locali del Convento duecentesco è ospitato il Museo della Porziuncola.
Alla fine di questa giornata torneremo a Perugia per dedicare l’ultima notte alla città con una bella passeggiata nel centro storico, concludendo la serata con il famoso e buonissimo cioccolato perugino.
Opzione per una giornata in più da passare nelle colline attorno a Perugia: alla mattina una breve cooking class con pranzo finale ed al pomeriggio visita ad una cantina di vini con degustazioni di prodotti locali.
Pernottamento.
Settimo giorno – Da Perugia a Todi, Orvieto e Roma (o Firenze)
Partenza da Perugia in direzione Roma, seguendo l’antica via romana Amerina. In meno di un’ora saremo a Todi, per alcuni la perla dell’Umbria, per altri il miglior luogo dove vivere sulla Terra. Una cosa è certa, Todi riesce a conquistare chiunque la visiti; la sua posizione elevata, in cima ad una collina, la rende magica ai nostri occhi, soprattutto vista da lontano. Piazza del Popolo è l’attrazione principale: di costruzione altomedievale, così caratteristica da essere apparsa in molti film.
Un caffè, tempo libero per qualche fotografia e ripartiremo per la vicina Orvieto, una delle città più antiche d’Italia: di origine etrusca, i primi insediamenti risalgono al IX secolo a .C., situati all’interno delle grotte tufacee ricavate nel massiccio su cui sorge attualmente la cittadina.
Raggiunta la città vecchia salendo sulla collina con un breve tragitto in funicolare, arriveremo in Piazza del Duomo, dove si trova un bellissimo esempio di architettura romanico-gotica, ricchissimo di opere d’arte, il Duomo; Orvieto fu per lungo tempo rifugio dei Papi che si allontanavano da Roma durante le turbolenze militari e politiche, come dimostrato dal Pozzo di San Patrizio, straordinaria opera di ingegneria civile del Cinquecento costruito su ordine di Papa Clemente VII durante il sacco di Roma nel 1527.
La sua realizzazione, voluta per motivi di sopravvivenza in caso di assedio o calamità naturali, fu affidata ad Antonio da Sangallo, coadiuvato da Giovanni Battista da Cortona. Le sue dimensioni sono impressionanti: profondo 62 metri, ha un diametro di 13,5 metri; tutt’attorno si snodano due scale a chiocciola elicoidali che non si incontrano mai, composte da 248 gradini ognuna, che ricevono luce da 72 finestre, creando un’atmosfera surreale.
Non è finita qui! Il sottosuolo della città riserva ancora tante sorprese: a pochi passi dal Duomo i cunicoli e le cavità svelano un altro mondo da scoprire, quello di Orvieto Underground, che consente di effettuare visite guidate in un complesso sotterraneo scavato a partire dal IX secolo a.C., con pozzi, cave, laboratori e frantoi che hanno garantito la sopravvivenza degli abitanti in superficie per più di due millenni.
Prima di salutare Orvieto, ci lasceremo trasportare per le vie del centro, tra botteghe artigianali, ristorantini e panorami mozzafiato; Orvieto fa venir voglia di restare.
Arrivo a Roma o Firenze in serata.
Al prossimo viaggio
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